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In Sofficit di Chrusos Splende

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Ascoltando il “Magnificat” di Arvo Pärt

Respirare nervature d’aria -
incanalare
voce di stelle senza punte -
bucare crisalide
in sfera della mente.

Versare tiepida vittoria
in ciotola di mendicante -
ala venata d’ombra ,
aureo stupore in fondo.

Non essere più tu, non esser altro.

Cantare inno d’acqua
in conca tesa verso l’alto -
cupola, vetta o croce d’aria
in scala sfinita di languore -
altro fardello
non si può portare.

Vegliare marmi
di notturne lastre
in cappa di chiarore.

“Non mi toccare”

In soffice riflesso oltrepassare
garze di mattini -
nel silenzio biancheggiare.

 cristina bizzarri - 21/10/2012 15:33:00 [ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]

Grazie a voi, qui in particolare a Loredana, che avvicinate una "diversamente uditiva" come me alla musica! Attendo altre proposte per ascolti di qualità e ... affettivamente motivanti!
Un abbraccio.
:-))

 Giovanni Baldaccini - 20/10/2012 23:25:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Baldaccini » ]

Ciao Cristina, trovo stupefacente la sensibilità con cui sei entrata in sintonia con un’opera come il Magnificat di Arvo Pärt. Credo che le tue parole abbiano reso come difficilmente meglio sarebbe possibile gli abissi che quel canto esprime, con i suoi echi che affondano nel tempo traducendo in linguaggio moderno l’antichità sacra del canto gregoriano.
Davvero complimenti! :-)

 Luciana Riommi Baldaccini - 20/10/2012 22:44:00 [ leggi altri commenti di Luciana Riommi Baldaccini » ]

Concordo con Loredana: MAGNIFICA!!:-)

 Cristiana Fischer - 20/10/2012 19:38:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

"Non essere più tu, non esser altro": è il mistero.

 Loredana Savelli - 20/10/2012 19:38:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Questa, sì, MAGNIFICA!
Musica da ascoltare al buio... e si vede tutto!
Complimenti!!!!

 Gian Maria Turi - 20/10/2012 16:35:00 [ leggi altri commenti di Gian Maria Turi » ]

Che belle parole, Cristina, davvero! Non so di cosa parli ma sono molto belle: "Respirare nervature d’aria", "voce di stelle senza punte", in conca tesa verso l’alto", "garze di mattini"...
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